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Duomo di Benevento

Il duomo di Benevento è il principale edificio di culto cristiano della città. Esso esiste sin dalle origini della chiesa beneventana; fu quasi totalmente distrutto dai bombardamenti nella Seconda guerra mondiale e ricostruito successivamente. La cattedrale è dedicata a Sancta Maria de Episcopio, e alle sue spalle si trova il palazzo arcivescovile.

L’interno del nuovo duomo è grandioso e severo; quanto si è salvato dell’antico duomo è stato riutilizzato nella Cappella del SS. Sacramento, posta nella navata sinistra. Il duomo di Benevento fu il primo tempio cristiano eretto nella città, in forma umile e primitiva; l’edificio sorse nel centro dell’antica città romana: dove è ora la chiesa vi era il Campidoglio.

La fondazione più antica è fatta risalire agli inizi del VII secolo, mentre le dimensioni odierne furono raggiunte con la riedificazione dell’VIII secolo stimolata dal duca longobardo Arechi II. La Cattedrale è stata colpita nei secoli da molti terremoti, e distrutta per la massima parte dagli eventi bellici del 1943.

La facciata

La facciata del duomo risale alla fine del XIII secolo. Si sviluppa su due ordini, entrambi articolati in sei arcate. L’arcata sopra il portone presenta una rosa con 12 colonnine radiali, nella quale si trovava un mosaico che rappresentava l’Agnello mistico. L’ultima arcata a destra è occupata dalla statua di un Cavaliere. La facciata è coronata da statue di leoni e vitelli.

Il campanile

Il campanile quadrato a blocchi di pietra bianca risale al XIII secolo.
Sulla faccia anteriore del campanile è inserito un fregio costituito da 17 cippi figurati romani. L’utilizzazione di materiale di spoglio antico giunge qui ad un alto livello. Nella facciata ovest può vedersi una lastra recante i resti di un labaro romano in metallo dorato, e alla base della facciata est, al di sopra dell’epigrafe, un rilievo rappresentante un cinghiale stolato e laureato. Riferito al mito di Diomede, leggendario fondatore della città, esso è forse il “totem” dei Sanniti Caudini ed cinghiale è, in ogni caso, rimasto nello stemma civico.